Rassegna Stampa
Abbiamo chiesto al dott. Antonello Sinatra, noto pediatra, quale sia la valenza dell’attività sportiva in età evolutiva
“L’attività fisica è un aspetto essenziale in età evolutiva, tanto da essere riconosciuta dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale di bambini e ragazzi. Il regolare movimento è importante ai fini del corretto sviluppo psico-fisico, garantisce un fisiologico accrescimento e dona ai bambini molti benefici che conserveranno anche in età adulta.
Dalla prima infanzia all’adolescenza, una corretta attività fisica, unita a un’equilibrata alimentazione, garantisce il mantenimento di un peso corporeo adeguato, il corretto sviluppo di organi e apparati, promuove una crescita armonica del corpo, previene importanti patologie, sviluppa forza, agilità e resistenza.
Oltre alla sfera puramente fisica, l’attività motoria ha un ruolo determinante in termini psicologici, educativi e sociali. Nei bambini più piccoli, stare e giocare in mezzo agli altri insegna la socialità, la lealtà, l’amicizia, il rispetto delle regole e l’accettazione delle sconfitte: tutti aspetti fondamentali nel processo di crescita. Nei bambini più grandi, praticare attività fisica è un ottimo modo per sviluppare organizzazione, lavoro per obiettivi, cooperazione e spirito di gruppo.”
Quanta e quale attività sportiva lei consiglia come pediatra?
“I bambini dovrebbero fare almeno 30-60 minuti di attività fisica al giorno.
Non esiste un’attività sportiva ideale in assoluto l’importante è che sia il bambino e non il genitore a sceglierla, che sia divertente, preferibilmente all’aria aperta o in un ambiente ben areato e soprattutto che sia varia e che permetta uno sviluppo armonico delle varie capacità motorie del bambino”. Un piccolo vademecum è tuttavia utile: ai bambini al di sotto dei due anni dovrebbero essere proposti da parte dei genitori momenti di gioco istruttivi e poco strutturati. I bambini di questa fascia di età hanno bisogno di giocare all’aria aperta con la supervisione di un genitore con semplici passeggiate e giochi al parco.
I bambini in età prescolare invece dovrebbero partecipare ad attività divertenti, che lascino spazio alla scoperta, con poche regole e istruzioni semplici: correre, nuotare, rotolarsi, giocare a palla.
Tra i sei e i nove anni hanno migliori capacità motorie e miglior equilibrio, potrebbero iniziare sport organizzati, ma con poche regole flessibili, e focalizzati sul divertimento piuttosto che sulla competizione. Oltre i dieci anni invece consiglio di porre maggiormente l’attenzione sullo sviluppo di capacità motorie, su tattiche e strategie, attraverso sport complessi che mirino allo sviluppo della massa muscolare.”
E un consiglio ai genitori per motivare i propri figli all’attività sportiva?
Il buon esempio dei genitori è fondamentale. Nel tempo libero, andiamo in bicicletta insieme oppure facciamo delle passeggiate all’aria aperta.
Il processo imitativo, tipico dell’età evolutiva, porta i bambini ad osservare ciò che fanno i genitori e a riprodurlo.
Abituiamo i nostri figli a muoversi fin da piccoli, diventerà per loro uno stile di vita quotidiano e una sana abitudine per crescere bene.
Dimostriamoci attivi, energici, utilizziamo parte della nostra giornata per praticare giochi di movimento o sport insieme a loro.
Per motivare i bambini al movimento è necessario però un contesto sociale capace di dare significati positivi, valori propositivi, sane occasioni di confronto e il sostegno di persone quali genitori e adulti significativi.
Ecco che allora lo sport può e deve diventare uno strumento educativo.
Lei da tempo è impegnato nella promozione di progetti di educazione alla salute rivolti ai più giovani e che affrontano anche la relazione tra sport e benessere.
Investire nello sport significa quindi investire nell’educazione, nella salute e nella cultura dei giovani e della società civile.
Con tale intento nasce il progetto “SPORT E SALUTE” di cui sono promotore e che vedrà nelle prossime settimane la realizzazione di varie iniziative volte alla sensibilizzazione all’attività motoria in età evolutiva.
Il progetto, nato dalla collaborazione con la dott.ssa Alessandra Bonanno, ha come obiettivo quello di declinare tutti i benefici dell’attività fisica, per il miglioramento del benessere e per favorire una crescita sana ed equilibrata.
I principali interlocutori del progetto saranno le scuole, le società sportive ed i gestori degli impianti sportivi, le associazioni sportive e non, presenti sul territorio e i genitori.
Saremo affiancati, in alcune attività, dalla Polizia di Stato, da diverse associazioni sportive non solo dilettantistiche, e coinvolgeremo diversi professionisti del settore medico e sportivo.
Abbiamo bisogno che il nostro territorio riparta dalla rinascita del senso civico, dei sani valori del vivere comune e della salvaguardia della “res publica”.
Lo sport e i giovani sono un ottimo punto di partenza verso tale direzione.