In queste ore stiamo tutti boccheggiando per le alte temperature. Mai sottovalutare il caldo, specie quando abbiamo bambini in casa!

E allora ho pensato di scrivere tutta una serie di consigli utili, alcuni forse scontati, ma un “ripassino” io lo farei, quindi buona lettura!

Innanzitutto il rischio più grave: quello di disidratazione! Più sono piccoli, più i bambini ne sono esposti. Questo perché sudano di più e non riescono a disperdere efficacemente il calore e come se non bastasse non riescono a comunicare alla mamma che hanno sete. Ecco perché è importante offrirgli da bere spesso, specie quando ci si trova nei luoghi più caldi dove si suda di più.

Ma se il tuo bambino è un lattante? Questa è la domanda da 1 milione di dollari ed io lo ripeto ancora una volta… Nei primi mesi di vita il lattante non ha bisogno di bere acqua. Il latte materno, così come quello artificiale, è composto per oltre il 95% di acqua. Per questo motivo non solo non c’è nessun bisogno di aggiungere altra acqua, ma è anche opportuno che il lattante non assuma ulteriori liquidi (acqua, tisane ecc) oltre al latte nei primi quattro-sei mesi. Si rischia, infatti, di riempire inutilmente lo stomaco che arriverà alla poppata con un falso senso di sazietà e di instaurare cattive abitudini (in particolare di notte).

Dunque, da quando si deve introdurre l’acqua per i bambini? Una piccola quantità di acqua durante i pasti (30-50 ml) si può offrire al bambino con l’introduzione delle pappe.

Per i bimbi più grandi, in estate, bisogna sempre preferire un’alimentazione ricca di frutta e verdura, che contengono un’alta percentuale di liquidi e di sali minerali che si perdono con la sudorazione. Limitare invece i grassi, che servono all’organismo per produrre calore di cui adesso non si ha proprio bisogno! Portare con sé sempre una bottiglietta d’acqua o il biberon per far bere il bambino ogni volta che ha sete. Se è ancora allattato al seno è bene offrirgli il latte più spesso, senza aspettare il solito lasso di tempo fra una poppata e l’altra.

È ovvio che occorre stare al fresco nelle ore più calde! A casa se si è a casa, sotto un buon ombrellone, spesso e coprente, se si è al mare. In spiaggia è meglio andar via alle 11.30 e tornare alle 16,30. In ogni caso, i bimbi al di sotto dei 6 mesi di vita non devono essere esposti al sole diretto.

A casa o in macchina ricordiamoci che l’aria condizionata va usata con moderazione. A volte è proprio necessaria ma evitiamo di abbassare in modo esagerato la temperatura; per evitare sbalzi troppo bruschi tra dentro e fuori, diminuiamo la ventilazione e dirigiamo le alette in modo che il vento non arrivi addosso in modo diretto. Una buona alternativa è costituita dal ventilatore che smuove l’aria e aiuta la traspirazione cutanea.

Sì ai bagnetti rinfrescante! Se fa molto caldo si può fare un bagnetto al bebè anche un paio di volte al giorno. L’importante è usare solo piccole quantità di detergente, per non irritare la pelle. Ottimi i prodotti a base di amido di riso o avena, che hanno un effetto rinfrescante e lenitivo.

E il bagno al mare? È sempre piacevole e ritemprante, ma per evitare inconvenienti va fatto lontano dagli orari della digestione. Se dopo una poppata di latte materno basta anche solo un’ora, dopo una colazione leggera, ad esempio con latte e biscotti, oppure dopo un piatto di pasta al pomodoro occorreranno circa 2 ore; se poi si fa un pasto completo, con proteine (ad esempio carne) e grassi, bisognerà aspettare almeno 3 ore.

Altro criterio da seguire è la temperatura dell’acqua: se è fredda è meglio attendere la fine della digestione, se invece si tratta di bagnarsi nella piscinetta gonfiabile, dove l’acqua si riscalda in fretta, si potranno accorciare un po’ i tempi. Nell’attesa, il bebè potrà rinfrescarsi bagnando nell’acqua le manine e i piedini.

Per qualsiasi dubbio non esitate a chiedere!