Cari amici,
rivolgo a tutti voi ed alle vostre famiglie i più sentiti auguri di un 2016 nel segno della speranza e di una coraggiosa operosità.
La speranza di un futuro più equo, più giusto e più rispondente ai sempre nuovi bisogni della società è ciò che dobbiamo offrire ai nostri giovani.
Mi capita spesso, e mi fa sempre piacere, incontrare giovani, ascoltare le domande che mi pongono, cogliere il loro punto di vista sulla nostra quotidianità o anche su questioni di più ampio respiro: è sempre un confronto in una dimensione di realtà e di spontaneità che noi adulti abbiamo perduto; ogni volta è per me un ottimo esercizio di concretezza, che invita alla speranza.
Nell’anno appena trascorso le parole che abbiamo sentito pronunciare spesso, a tutti i livelli, sono state crisi, sacrifici, tagli, penso soprattutto ai giovani, e mi chiedo come i loro occhi, aperti al mondo e liberi da pregiudizi, possano guardarci.
I giovani sono la nostra speranza per il futuro: preoccupiamoci dunque, noi adulti, di consegnare loro un mondo in cui non debbano essere costretti ad una difficile partenza in salita.
Ho parlato di coraggiosa operosità perché, investiti da una crisi globalizzata, che vede anche la politica ai più alti livelli incapace di stabilire una efficace governance dei rapporti di collaborazione economica e di interscambio fra gli Stati, viviamo in una situazione di grande instabilità sociale dove crescita e sviluppo sono messi in pericolo. È necessario quindi progettare nuovi modelli di organizzazione sociale ed economici che rimettano al centro l’uomo, nel rispetto di un’economia sostenibile che abbia per obiettivo ultimo una qualità di vita diffusa nella sicurezza e nella stabilità.
Il mio augurio è che il 2016 porti affetti e valori veri.
Un augurio particolare voglio rivolgere a tutti coloro che devono affrontare situazioni di disagio, quali la malattia, la disoccupazione, l’emarginazione, la lontananza dagli affetti, il disgregarsi di una famiglia, la solitudine, l’inserimento in un paese straniero.
Un augurio speciale lo invio agli anziani, custodi delle nostre radici e di una memoria storica che è insegnamento di vita.
Questo nuovo anno ci invita all’impegno e alla costruzione di relazioni umane capaci di rendere più fraterna e serena la convivenza civile.
Infine, con uno sguardo al territorio che ci ospita e che da noi attende risposte, ricordiamoci che viviamo in una terra ricca di bellezza, arte e cultura, che in molti ci invidiano e che forse spesso non apprezziamo in tutti i suoi aspetti.
L’augurio che mi sento di porre a tutti, in queste festività, è di riuscire a valorizzare ciò che si è e che si ha, come singoli e come comunità.
Auguri a tutti e buon anno!