Non mi stancherò mai di dirlo: NO alle diete prive di proteine e vitamine nei bambini. Attenzione! perché a differenza dell’adulto, nella fase di crescita, la mancanza di alcuni importanti elementi nutrizionali può portare conseguenze sulla salute in tempi abbastanza rapidi, fino a provocare danni permanenti che incidono sullo sviluppo neuro-cognitivo e psicomotorio. In particolare è la carenza di vitamina B12, contenuta soprattutto negli alimenti di origine animale, a danneggiare in brevissimo tempo lo sviluppo psicomotorio dei più piccoli.
Mentre nell’adulto, affinchè ci siano dei danni visibili e conseguenze sulla salute, possono essere necessari anche anni, quindi la persona può non rendersi conto che ci sono delle carenze, nel caso di organismi in crescita, feto e poi bambino piccolo, le carenze tendono a dare delle conseguenze in tempi abbastanza rapidi. Questo perché il nostro corpo non ha un vero deposito di vitamina B12. In quelli che sono chiamati ‘i primi mille giorni’ si ha la gran parte dello sviluppo neurologico: ogni momento, l’intero periodo, è talmente critico che se si manifestano danni, questi difficilmente possono essere corretti a posteriori. Nel caso della B12 poco si può fare per correggerli e ciò è confermato anche da studi più recenti.
Dunque, che siate in gravidanza (per il vostro nascituro e per voi stesse), o per il vostro bambino in fase di crescita, la dieta migliore resta la “Mediterranea”, quella vera! che prevede piccole quantità di proteine animali, non tutti i giorni ma ci sono. E contiene praticamente di tutto, ogni tipo di cereali, tutti i tipi di verdure e tutti quelli di frutta. È uno schema di alimentazione che non solo può essere seguito da chiunque ma è probabilmente tra i migliori al mondo. Per chi non lo sapesse, ricordo che la dieta Mediterranea è stata inserita dall’Unesco nel patrimonio immateriale dell’umanità…!
QUALCHE CONSIGLIO ANCHE PER GLI ADULTI…Sono tre i ‘cardini’ ai quali una dieta corretta deve rispondere:
- Equilibrio, il che significa che non posso mangiare solo una cosa
- Varietà: più la nostra dieta è variata e più è facile coprire in qualche modo i fabbisogni, perché nell’alimentazione la monotonia non fa che aggravare gli errori
- Moderazione, cioè non mangiare chili di un alimento solo perché ci piace e fa bene
Quanto alle diete vegetariane o vegane in genere, il problema principale non è di per sé la dieta, ma l’appropriatezza degli apporti; il che dipende non solo da come la dieta viene strutturata ma anche dall’avere consapevolezza che possono essere necessari una serie di aggiustamenti con l’uso di integratori di varia natura perché altrimenti quelle carenza nutrizionali vanno a causare danni al nostro organismo.
Vorrei sottolineare che i vegetariani o vegani che lo sono per cultura ancestrale, familiare, sanno mettere bene insieme le cose e hanno pochi danni, anzi spesso non ne hanno per niente. Quelli ‘improvvisati’ invece, non avendo spesso alle spalle una cultura nutrizionale che li sostenga, fosse anche da tradizione, non hanno contezza della pericolosità del fare o non fare certe cose.
In conclusione, per quanto riguarda le diete vegetariane o vegane, di per sé dal punto di vista delle proteine non ci sarebbero problemi, perché le proteine vegetali possono comunque essere accoppiate correttamente in modo tale che non vi sia una carenza. I problemi sorgono rispetto a diete frequenti che spesso sono troppo ricche di carboidrati semplici, oppure al contrario di troppe fibre. La cosa più importante allora, se una persona decide, anche con motivazioni etiche, un tipo di dieta particolare, è che, per evitare che facciano errori, queste persone si facciano guidare da esperti competenti o nutrizionisti, che non siano però ideologicamente schierate, ma professionisti obiettivi scientificamente parlando.