Cari amici,
come ogni anno, colgo occasione per rivolgere a tutti Voi ed alle vostre famiglie i più sinceri auguri di Buone Feste!
Il Natale ci richiama all’ascolto ed alla partecipazione. Ci invita ad essere attenti, a fermarci per riflettere, ad osservare, a guardarci intorno, a dare ascolto ai più bisognosi e ai più deboli, a chi non lavoro, a chi non ha casa e serenità. Questi giorni ci rimandano ad una diversa idea di Comunità, più vicina alla famiglia e sostenitrice dei giovani e degli anziani.
Questo è il Natale. E’ il momento in cui ci si sofferma su ciò che siamo stati e su dove vogliamo andare. E’ il periodo dell’anno che serve all’amore, al pensiero, ai progetti e soprattutto ai sogni.
Il 2016 ha visto la realizzazione di un progetto per me importantissimo. Sono sempre stato convinto che tutto parti dall’amore e dal rispetto per le nostre famiglie, per quelle da cui proveniamo e per quelle che siamo riusciti a creare. In un momento di crisi come quello che abbiamo vissuto, la famiglia è il punto di partenza e di arrivo, è la nave con cui viaggiamo in questa vita, che ci accoglie quando nasciamo e che ci accompagna durante tutto il percorso. E’ la base di tutto. E’ il nostro mare e la terra a cui arriviamo.
La mia è stata una famiglia particolare, alla quale sin da piccoli è venuto a mancare un capitano importante. A lui feci una promessa molti anni fa e in questi mesi quella stessa promessa che era anche un sogno è diventata realtà. Promisi a mio padre che, come lui avrebbe voluto, avrei speso la mia vita per dare assistenza e cura ai bambini. Gli promisi che mai niente mi avrebbe fermato, che avrei contribuito con tutte le mie forze ad una lotta importante, quella che è necessaria per garantire a tutti la stessa possibilità di accesso alle cure e all’amore. Ci sono troppi bambini che affrontano situazioni così difficili da non essere nemmeno comprensibili.
Dissi che avrei fatto di tutto per combattere queste situazioni e oggi l’apertura della Casa di Emilia e Cristina (dedicata anche alla vita di mia madre) è la concretizzazione del mio pensiero.
Dare a tutti la possibilità di viaggiare con una nave solida non è solo un progetto ma una promessa. Una promessa che si basa su due assi portanti: Apertura e Accoglienza.
Viviamo in un periodo di crisi di valori e di pensieri che, a mia memoria, non sembra avere precedenti. Il Natale dovrebbe essere il momento della Pace e della serenità ma le notizie provenienti dal mondo ci riportano purtroppo ad una realtà totalmente diversa da quella che conosciamo. Un mondo nuovo, instabile, che sta lì, impaurito, ad aspettare la notizia che mai vorremmo ascoltare. Dobbiamo imparare a difenderci da tutto questo. Dobbiamo imparare a conservare quel poco di pace che, a fatica, abbiamo saputo costruire nel tempo.
Per il 2017, il mio impegno per questa Comunità rimarrà costante e tenderà a concretizzarsi in altre forme.
E’ troppo tempo che aspettiamo inermi, che restiamo fermi ad osservare ed aspettare. L’anno che verrà ci vedrà impegnati in una serie di prove importanti. Dobbiamo essere pronti a prendere delle scelte definitive e consapevoli. Questo è il momento giusto per dare spazio a nuove forme di accoglienza, più attente alla sostanza e non alla forma, vicine a chi davvero ha bisogno, capaci di ascoltare le richieste e le esigenze di chi rappresentiamo.
È necessario progettare insieme nuovi modelli di organizzazione sociale ed economici che rimettino al centro l’uomo e le sue esigenze quotidiane.
Dobbiamo concentraci sul rispetto e provare a creare le basi per una nuova economia attenta ai piccoli così come ai grandi imprenditori, un nuova forma di attività che abbia per obiettivo ultimo una qualità di vita diversa, che si basi sulla stabilità, sulla serenità e sulla sicurezza.
Dobbiamo fare di tutto per ricreare un contesto sociale che sia a misura di “persona”, di uomo, di donna e di bambini. Un ambiente in grado di accogliere progetti di vita e di lavoro. Che sia capace di assicurare una futuro alle coppie, che dia loro stabilità, che accolga i giovani. Un nuovo ambiente che possa accogliere le idee ed implementare i progetti.
Dobbiamo ripartire dalla base, dalla terra. Da quella stessa terra che per troppi anni abbiamo trascurato. Che abbiamo addirittura disdegnato. E perché? Perché illusi da promesse diverse, da un sistema economico che ci illudeva di poter cambiare lo stato delle cose. Quello è il nostro oro e da li dobbiamo ripartire con una consapevolezza nuova, diversa. Imparando a sostenere le innovazioni, ad accoglierle e a collaborare con tutti.
A tal proposito, voglio rivolgere il mio augurio personale a tutti i medici ed i collaboratori che in questi ultimi mesi insieme a me hanno seguito i progetti che abbiamo lanciato per la promozione della salute dei bambini e dei ragazzi. Abbiamo incontrato migliaia di studenti parlando loro di alcol, droga, fumo, sesso e convivenza. Abbiamo cercato di spiegare quali sono le conseguenze alle quali vanno incontro quando abusano di sostanze nocive. Speriamo di esserci riusciti ma in ogni caso continueremo. Abbiamo già pronto un calendario denso di appuntamenti in tutte le scuole della Provincia. I medici di FIMP ci sono vicini con progetti sempre interessanti e soprattutto utili alle famiglie.
Questo nuovo anno ci invita all’impegno e alla costruzione di relazioni umane capaci di rendere più fraterna e serena la convivenza civile. L’augurio che mi sento di porre a tutti, in queste festività, è di riuscire a valorizzare ciò che si è e che si ha, come singoli e come comunità nella speranza di costruire così un nuovo progetto, diverso, migliore.
Auguri ai cittadini del nostro territorio, a coloro che rendono vitale la nostra comunità. Che sia un Natale sereno e vissuto, per ognuno, nella semplicità e nell’autenticità di questa festa.
Buon Natale,
Antonello Sinatra