E’ finalmente in vigore la legge contro il cyberbullismo. Uno strumento legislativo che consentirà ai nostri ragazzi di sentirsi più sicuri e che assicurerà loro una crescita più serena.
Non solo adesso i minori potranno denunciare e far rimuovere i contenuti sconvenienti sul web ma avranno a disposizione una rete di istituzioni che dovrà fare da tramite tra scuola e famiglia e che potrà garantire la tutela dei ragazzi in quello che spesso si trasforma in un crudele viaggio on-line.
In questo contesto di trasformazione normativa, anche i pediatri dovranno però fare rete per collaborare insieme alle istituzioni per la tutela dei minori. Insieme al dott. Giuseppe Mazzola – segretario regionale FIMP Federazione Italiana Medici Pediatri, abbiamo proposto di avviare un comitato tecnico di supervisione che possa supportare il lavoro delle istituzioni scolastiche, comunali e giuridiche, impegnate a rendere applicabili gli strumenti normativi nel più breve tempo possibile. Temiamo che le denunce potranno essere numerose. E’ importante che i dispositivi introdotti dalla nuova legge siano resi noti e accessibili velocemente e con efficacia.
Tra i tanti temi che come studio pediatrico abbiamo affrontato in questi ultimi anni in tutte le scuole della provincia etnea c’è stato anche quello legato ai rischi della rete. Lo scorso Aprile, ad esempio, sono stato relatore al convegno promosso dall’Associazione Forense di Paternò presso il Liceo Classico Mario Rapisardi per parlare dei social alert e di cyberbullismo. Abbiamo dato ai ragazzi le indicazioni e le istruzioni utili per denunciare e combattere questo fenomeno.
Ieri però la notizia. La Camera ha approvato la legge contro il cyberbullismo.
Il termine che abbiamo troppo spesso usato per raccontare tristi fenomeni di violenza, entra finalmente nel nostro ordinamento “al pari di una forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, diffamazione, alterazione, manipolazione di dati illeciti e dell’identità. Con il cyberbullismo viene enfatizzato l’aspetto della diffusione online con lo scopo di isolare o umiliare la vittima”.
La scuola sarà il garante della sicurezza dei nostri ragazzi. Tutti gli istituti dovranno avviare piani di formazione all’uso di internet e misure per sensibilizzare gli studenti e sarà necessario creare presidi di informazione che saranno da tramite tra la scuole e le famiglie.
- I minori vittime di cyberbullismo possono da adesso chiedere la rimozione di contenuti sconvenienti apparsi sul web, così come possono farlo i loro genitori. E se il gestore non dà seguito entro 48 ore, subentra il Garante per la privacy.
- Il questore è chiamato ad ammonire il cyberbullo, così come già accade nel quadro normativo dello stalking, fino al momento in cui non viene presentata una querela contro il cyberbullo stesso.